Così dicasi del grano. Per dar modo alla terra di riposare devono sostituire il grano col maggese e poi col pascolo, per farla ingrassare dagli animali, i quali insufficienti producono un concime insufficiente. Adesso, col nuovo sistema, i miei terreni meravigliosamente fertili, cinque volte tanto consolano le mie fatiche e le fatiche dei miei coloni con un benessere ininterrotto dal primo all'ultimo giorno dell'anno. I miei borgesi, o piuttosto i borgesi di mio padre, non sono più i villani del fondo. Sono dei veri lavoratori che hanno fatto un patto con un proprietario lavoratore. C'è del mio sudore e della mia intelligenza in quello che vedete. E così, Colajanni, sarai soddisfatto. Non dirai più, parlando delle mie terre, che più estesa è la proprietà, e maggiore è la distanza che intercede tra proprietario e contadino. Tra me e lui non c'è distanza. La cooperazione ci ha uniti e ci ha dato una lezione per volerci bene.
Vi domando scusa se vi ho zuppificati. Ma già lo sapete marchese, quando si parla del rinnovamento del mio fondo io mi lascio menar via dall'entusiasmo. Licata, chiama i cani e avviati verso il Castello che si è fatto tardi."
Ero muto. Lo seguivo come sottratto a una visione che mi aveva lasciato intravvedere un futuro di splendide promesse. Col barone mi pareva di essere con un uomo moltitudine, con un uomo nella cui testa fossero adunati i pensieri di coloro che avevano dedicata la vita alla trasformazione della vita sociale.
Barone
, dissi interrompendo la mia emozione, "non ho visto fanciulli.
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Colajanni Castello
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