Pagina (203/313)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A mano a mano che procedevamo il gruppo di due signore e tre figli che battevano le mani diventava sempre più distinto.
      Com'è bella
      , dissi io, "barone, la vita quando si è amati come siete amato voi!"
      Fatevi una casa
      , mi diss'egli. "I più saggi non sono gli scapoli. Gli scapoli buttano via la gioventù o se la fanno saccheggiare per procurarsi dei rimorsi di coscienza. I più saggi siamo noi che confidiamo il tesoro della nostra affezione a una giovane che ci vorrà bene tutta la vita. Eccone là una che vi attende. Essa è bella, non molto ricca, ma buona, ma tenera, ma tutta cuore".
      Non appena sul primo gradino del Castello la baronessa mi porse la mano e mi presentò alla signorina Laura Cintelli, la quale mi pareva più grassatella, più colorita, più fresca del giorno in cui l'aveva veduta nel suo palazzo col giudice Tiraboschi.
      Avete fatto bene a venire, signorina
      , le disse il barone. "Noi vi aspettavamo per la partita di caccia di domani."
      IL BANCHETTO DEI MAFIOSIALLA SASSAIUOLA DI VILLABATE
     
      LA festa del ventre era nell'aria. Se ne sentiva la fragranza delle cazzeruole. I villabatesi s'indugiavano e ciaramellavano della grande vittoria amministrativa, dinanzi alla Sassaiola, come di un avvenimento inaudito. Ciascuno ne era contento e ciascuno se ne congratulava con delle fregatine di mani. I birboni erano finalmente in terra, senza risurrezione! Il solo scontento era Tognino, il gobbo vendicativo di cui tutti avevano paura quando stravolgeva quei suoi occhi colle strie sanguigne. Per lui era una vergogna di menare tanto fracasso per una cosa che non dava da mangiare a ufo che ai protetti di una certa clientela.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Castello Laura Cintelli Tiraboschi Sassaiola Tognino