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      Sono buono anch'io di tagliarlo, sai. Non è la prima volta che mangio il porco
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      Non dico questo, ma il tagliare a tavola non è di tutti. Il padrone è un maestro. Quel poco che so l'ho imparato da lui. L'ho visto un giorno a disossare un'oca colla delicatura di una signora e l'abilità di un chirurgo. Vedete come faccio io? Con questo coltello affilatissimo... Ah, no, il coltello se non è bene affilato vi lascia le denticchiature nella carne e la carne viene servita come se vi fosse stata morsicata via con rabbia. Ecco, vedete come ho snudata la schiena senza rompere la copertura che adesso vi servo con dei tagli traversali? A te, Cottone, va dopo a sparlare degli amici! Al Giangreco voglio dare questo pezzo che perde il succo. Fa venir voglia di leccarsi le dita! Saladino, portami il piatto di Pitaressi in fondo, che deve mangiare questo pezzaccio che mi mangerei io se non gli volessi bene. Tu, Alfonso, hai paura che io ti dia degli ossi. Non temere. Li mangeremo io e Fontana, non è vero Fontana? Stupido beccaio, diss'egli, forzando col forchettone e col trinciante, si è dimenticato di dargli un colpo di mannaia che ne renda facile la legatura. Ti domando mille scuse Incandela, non vedo tutti. Ti sei proprio cacciato allo svolto del tavolo su questa stessa linea. Tocca a te, Saladino, ad avvertirmi. Tò, portagli questo piatto abbondante per ripagarlo di averlo fatto aspettare. Del pane? Chi è che domanda del pane? Ce ne è una corba. Saladino fatti aiutare dall'altro a distribuire il pane.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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