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      Cerrito dava dei pugni sulla tavola per convincere Renna che Villabate era il paese più bello della Sicilia.
      L'arrivo del cognato di Filippella lasciò gli invitati al posto, sotto il fumo del sigaro che sbatteva su tutte le facce un colore di piombo. Il cognato era livido come un ubbriaco.
      Perché non sei venuto prima?
      gli domandò Gambino.
      Saladino, dagli da bere
      , gridò il Cerrito.
      Non sapeva che farne. Respinse il bicchiere e fece segno al fratello di uscire che aveva bisogno di parlargli.
      Il cognato era come in preda alla febbre. Tremava come una foglia.
      Hai dormito, mi pare?
      Che! Senti, ho una brutta notizia
      .
      Si allontanarono un po' più dalla tavola per paura di essere uditi.
      Ho già avuto uno spavento, non darmene un altro
      .
      Non so che farci, mio caro
      .
      Parla, non tenermi sulle spine
      .
      Hanno arrestato la famiglia Barone
      .
      Fu lì lì per abbandonarsi al capogiro. Ma Filippella che non aveva mai raccontato le cose sue al cognato, superò l'emozione con un'indifferenza glaciale.
      Mi rincresce, ecco tutto
      .
      Non è una notizia che ti interessa?
      Personalmente non mi interessa affatto. È sempre un dispiacere sentire che c'è della gente in disgrazia; ce n'è già tanta
      .
      E va bene!
      Sacro dio, vuoi che mi metta a piangere? Ti offrirò piuttosto da bere, vuoi?
      Io ti ho avvertito per amore di tua sorella. Tu sai che Rosina ti vuol bene e ne è tutta impaurita
      .
      Dille di stare tranquilla che il figlio di Ignazio Filippella non è un senza testa, sacro dio!
      E va bene, ti saluto
      .
      Bevi, prima d'andartene
      .
      Non ne ho voglia, ti dico!


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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