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Sedette dicendo a Fontana della necessità di una legge che regoli il vitto delle persone non abituate a pranzare tutti i giorni bene: I poveri diavoli non sanno contenersi. Mangiano a crepapelle e bevono fino al vomito.
Tu vorresti dunque?
Che lo Stato desse loro la razione misurata e il vino regolato.
In una parola tu vorresti uno Stato di cucine economiche?
Per i poveri, senza dubbio. Credi tu che costerebbero più di quello che costano ora?
I poveri? Lo credo
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Ti sbagli. Chi li mantiene adesso? Un po' tutti e male, non è vero? Che cosa ci costerebbero di più, se la società che è composta ancora di noi tutti, desse loro l'esistenza regolare? È il sogno del nostro padrone onorevole che desiderebbe una beneficenza più alta e più moderna. Egli non vorrebbe più cenciosi né per le strade né per i ricoveri. Non vorrebbe che dei pensionati. Sono inabili al lavoro, non è vero? O ammazzarli, o mantenerli. Siccome nessun governo avrà mai il coraggio di compiere stragi di questo genere, così egli vota per la legge che dia la pensione all'impotente. È il diritto all'esistenza che lo esige
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Abbassò la voce e cambiò discorso.
Sai che cosa è venuto a dirmi mio cognato?
Che cosa?
Una notizia che ti darà i brividi, te ne prevengo
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C'è nulla al mondo che mi possa far rabbrividire. Dopo quello che ho visto, caro mio, resterei tranquillo anche se tu mi dicessi che Palermo è scomparsa nel mare
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Lo credo. Ma se ti dicessi che la questura ha ripreso i Barone e che mentre parliamo saranno forse nei cameroni della polizia palermitana?
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