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      C'è un po' della mia carne e un po' del mio sangue nel grosso volume che fra pochi giorni io metterò sulla scrivania del mio superiore
      .
      Tutto ciò è vero e non dispero di vedere completata l'opera vostra coll'arresto e colla condanna degli assassini. Ma la mano misteriosa può allungarsi e ghermire il vostro grosso volume nel quale è parte di voi stesso
      .
      Lo lasciai un po' scorato. Mi rincresceva di dire a un uomo che si era gettato nel mistero con tanto ardore e che ne usciva con un volume che dovrebbe rischiarare come una fiaccola: voi avete forse sciupato l'intelligenza e la fatica. Ma io avevo piena la testa di disillusioni. Mi ricordavo, per esempio, del sindaco di un Comune della provincia di Palermo che ha rubato - il verbo è esatto - sessanta mila lire. La cifra non è ingente, ma il furto è conosciuto dalle autorità militari, poliziesche e giudiziarie. Il nome del ladro è noto a tutti. Perché non lo si è mai arrestato e processato? Vedi la mano misteriosa. Commissarii civili e militari, prefetti, questori e magistrati ubbidiscono alla mano poderosa che schianta e sbriciola tutti coloro che ardiscono disobbedire. Mi ricordavo del commissario civile Codronchi. Immorale come il Mirri, voleva che un certo Matisi - mafioso e pregiudicato - ritirasse la sua candidatura dall'elezione amministrativa per lasciar posto a un candidato del governo. Il Matisi, dominato dall'ambizione, non volle e il Codronchi, immorale come il generale Mirri, lo fece arrestare. Io stavo per adagiarlo nella pagina del mio diario circondato di biasimo sormontato dalla lode di essere stato spinto a compiere un atto da galantuomo.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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