Pagina (243/313)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ho dovuto sopprimere la lode e annegarla nei vituperii. Trovai il Matisi al largo che fumacchiava senza paura. Chi lo aveva rimesso al largo? Vedi la mano misteriosa.
      Il Tiraboschi crede nel procuratore generale Cosenza. Io no, non posso accusarlo di nulla perché non ho modo di studiarlo nel suo ambiente di magistrato, ma sono convinto ch'egli è o negligente o inetto.
     
      Venti febbraio. - Avevo giurato a me stesso di non sciupare più tempo con le donne. L'amore è un lusso che costa troppo caro. Vi assorbisce. Non sapete fare più nulla. Una volta innamorati non avete più che una direzione. Tutti i vostri pensieri vanno verso la donna - verso una donna - che vi riponete nel cuore come in uno scrigno. Dal giorno che ho riveduto Laura nel tramonto di un cielo estivo, sui gradini dalla residenza baronale del Listulla, non ho avuto più pace. Parlo di lei, scrivo di lei, mando lettere a lei e sogno di lei. Sono occupato dalla mattina alla sera a dirle che le voglio bene, che l'amo, che l'idolatro. Anche dopo ch'ella mi ha confessato il suo fallo, io non ho esitato un minuto a gettarmi al suo collo con una sfuriata di baci. Sia pure come tu dici, le ho detto, tu sarai mia, mia, tutta mia. E che importa, le scrissi nella sera, mezz'ora dopo che mi ero saziato sulle sue labbra, che importa se tu sei stata sfiorata da un altro, se tu sei stata tenuta nelle altre braccia da altre braccia; se tu non sei stata sua che come corpo senza anima, se tu sei passata attraverso tutto quel periodo di inconsapevolezza come una smemorata che si risveglia da un brutto sogno?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





Matisi Tiraboschi Cosenza Laura Listulla