Mi si risvegliano di notte, mi passano e mi ripassano per la mente di giorno, e mi vengono sotto la penna ogni volta che scrivo. E tutte le volte, come in una visione, io vedo il padre che si leva in piedi insanguinato come per dirmi: sì, sono loro! sono loro!"
Io lo guardavo esterrefatto. Tiraboschi percorreva il mio salotto turchino come un ispirato che non sente e non vede altro. La sua convinzione personale e giuridica animava il suo viso e i suoi occhi.
Voi sapete
, gli dissi, "che io ne ero convinto, quando voi avevate dei dubbi".
Questo dovrebbe andare a mio favore. Sono cauto e non mi convinco che una volta sola
.
Pensateci bene prima di attirarvi addosso l'odio della cosca palermitana, la più sitibonda di sangue delle altre dell'Isola. Voi avete veduto che le nostre precauzioni non hanno salvato dal coltello implacabile il povero Prefaci. Il figlio di Notarbartolo, un giovine ufficiale di marina simpaticissimo, può essere scusato. Probabilmente egli ha studiato l'ambiente del delitto con l'idea fissa di arrivare dove egli è arrivato. Ma voi siete un magistrato al quale non si perdonerebbe che col coprirvi di ridicolo per poi mandarvi a raggiungere il povero commendatore
.
Voi non lo conoscete, non è vero?
Me lo hanno fatto vedere un giorno che venivo da voi. Indossava l'abito borghese. Egli è un giovine di circa trent'anni, con una barba nera a punta
.
Egli, seduto sulla poltrona del mio ufficio, guardava delle note e mi diceva queste parole senza contrazioni facciali:
Il delitto è stato premeditato freddamente e concertato con calma da chi aveva motivi di rancore contro mio padre"".
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Isola Prefaci Notarbartolo
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