Fu un'occhiata tragica, come se il Merlo gli avesse detto: Assassino!
Il Merlo, dopo avermi raccontato della perturbazione del Palizzolo, mi narrò un fatto che ignoravo completamente. Come sapete, egli fu il primo a giungere al ponte Curreri, ove era ancora il cadavere. Parlava e piangeva, straziato dal ricordo.
Mi trovavo vicino al cadavere di mio zio da un pezzo, con alcuni carabinieri. Aspettammo il medico e il pretore per parecchie ore. Fatte le constatazioni legali e ottenuto l'ordine di trasportare il cadavere, lo feci mettere sulla barella, dopo avere comprato da un casellante ferroviario un lenzuolo per coprirlo e un guanciale da mettergli sotto la testa. Durante la perizia anatomica mi fece una impressione triste la presenza del sindaco Arcana di Termini, il quale, obbligato dal suo ufficio ad assistere all'esame necroscopico, se ne stava là indifferente, con un cinismo glaciale, per non dire feroce, a leggere un giornale!
Dica un po': è vero ch'ella non ha dubbi sui rapporti intimi fra Palizzolo e Fontana?
Non ci fu che lui che si fece in quattro per dimostrare l'alibi del Fontana
.
Direttamente?
Indirettamente, chi lavorava per il Palizzolo era l'Anfosso, il presta nome di Raffaele Palizzolo negli affari bancari
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Egli sapeva qualcosa anche del ricatto.
Le posso dire questo, che i briganti non si sono potuti arrestare che col permesso di Raffaele Palizzolo. La confidenza è nelle carte del prefetto d'allora, Bardessone
.
In una parola: li ha denunciati!
Pare che ci sia stato un contratto tra lui e il prefetto.
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