Ricordatevi", disse egli morendo, "che il mio assassino, colui che ha armato e prezzolato i sicari è Raffaele Palizzolo"".
L'accusa di un moribondo doveva equivalere per la polizia a un ordine d'arresto
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L'avvocato Cervis si lasciò cadere la testa sul petto come per tradurre la sua impotenza.
Non mi fu possibile di indurre né la moglie né il suocero a dichiarare quello che aveva detto il morto. Me lo avevano detto così, com'era parso loro di avere udito, ma poi, agitati come erano, non potevano dir nulla di sicuro. La verità è che avevano ricevuto delle minacce di morte
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Da chi?
Dagli incaricati di Palizzolo
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C'entra proprio dappertutto questo Palizzolo?
Egli è il capo mafia che impera su tutta la provincia di Palermo.
Io ho fatto il mio dovere. Scrissi un lungo rapporto e denunciai Raffaele Palizzolo, come mandante dell'assassinio Miceli".
Suppongo che sarà stato arrestato
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Che! Pare anzi che sia spiaciuta l'accusa che il mio dovere mi aveva imposto di raccogliere. Perché dopo averlo mandato al questore Ballabio, costui mi mandò dal Molo Occidentale al mandamento del Palazzo Reale, in sostituzione, indovini, di chi? Del Di Blasio, un palizzoliano sfegatato. La mafia del Molo Occidentale non appena mi si seppe alla sua ricerca, mi fece una guerra spietata. Non vedevo nessuno e mi sentivo nella sua rete di ferro. Più lottavo e più la rete si stringeva
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Lei ha parlato del De Blasi
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Venduto a Palizzolo
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E la prova, signor ispettore?
Gliela do subito. Dopo che io lo sostituii al Palazzo Reale egli rimase in Palermo due anni e tre mesi come un signore che non aveva più nulla di comune col servizio di pulizia.
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