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      E se mi date a vita un uomo sciupato, perché dovrei essere virtuosa? Credete, mi diceva ella nella sua ultima lettera, che le unioni libere cambieranno, in trent'anni, il tipo delle generazioni. Non si vedrà più che una gioventù bella, fiorente, forte, atta ai godimenti sessuali e sociali, conscia delle responsabilità personali e collettive, desiderosa solo di ascendere al vertice della felicità umana. E io tentenno, cioè tremo ad abbandonarmi alla voluttà della unione libera che produrrà dei figli squalificati. Ho io il diritto di costringerli a rimanere legalmente e socialmente in una posizione inferiore dinanzi ai loro coetanei? E ho io l'obbligo di sagrificare il mio cuore se la donna che amo non si lascia amare che a questa condizione? Io sono convinto che l'esempio non gioverà molto. Ci vorrebbe una legge. Ma intanto? Laura, ti voglio bene, sono tuo.
     
      Trenta luglio. - Ho incominciato l'inchiesta dicendo che i ladri e gli assassini sono dei plagiari come i letterati. Si copiano l'un l'altro e da un paese all'altro in un modo meraviglioso. Leggono? Senza dubbio. Sfogliate i processi celebri e vi troverete perennemente innanzi al plagio. Lacenaire, l'assassino poeta del regno di Luigi Filippo, è stato servilmente imitato centinaia di volte in Italia, in Russia, in Inghilterra, e in Germania, e nel suo paese. Nel dicembre del 1887, per esempio, è avvenuto quello che si è riprodotto ieri l'altro a Napoli. Un certo Lecomte, il quale aveva tentato di accoppare il fattorino della Banca di Francia ch'era andato al domicilio a riscuotere una cambiale, confessò di avere cercato un metodo nella letteratura criminale che era riuscito a scovare tra i libri usati in vendita sui boulevards.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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