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      Il primo è il misterioso assassino che lasciò nel coupé di un direttissimo che filava da Troyes a Parigi, nella notte dal cinque al sei dicembre 1860, M. Poinsot presidente della Corte imperiale di Parigi, colla testa squarciata da due scariche di revolver. Il secondo è il personaggio principale della Bête Humaine che ha pugnalato in treno, lungo il tunnel di Malunay, il presidente delle ferrovie Grandonarin. Ora ne abbiamo un altro avvenuto, su per giù, nelle identiche condizioni e rimasto anch'esso senza traccia dell'omicida o degli omicidi.
      Se i giornali sono esatti mi pare che abbiano imitato più di ogni altro quello consumato in Sicilia.
      Il delitto è avvenuto tra Arras e Lille, nel treno partito da Parigi e giunto a Lille alle otto e undici minuti di sera. I passeggieri erano usciti e il personale incaricato della visita andava di portiera in portiera a dare una capatina nei vagoni. Al vagone C rimasero inorriditi. Gettarono un grido, chiamarono il capo stazione, il rappresentante della sicurezza pubblica, un medico e alcuni guardiani della pace di servizio alla stazione.
      La vittima era il signor Schotsman, negoziante di olii e granaglie, abitante a Lille, in via Douai, al numero 100, ammogliato e padre di tre figli. Gli assassini gli avevano dato cinque coltellate: la prima alla gola, la seconda alla tempia destra, la terza alla guancia destra, la quarta alla mano destra e la quinta, quella che deve averne determinata la morte, nella regione del cuore.
      Lo Schotsman non deve avere lottato molto.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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