Io non credo neppure a questa supposizione, tenuto sempre calcolo che l'autore dell'omicidio non sia un imbecille. Perché gli abbonati di un tronco ferroviario sono quasi sempre conosciuti. Ora è possibile che un uomo così scaltro e così audace, con un cervello capace di prepararsi un delitto in treno, possa poi arrischiare la sua vita con una carta che potrebbe farlo arrestare dalla guardia-sala? Aggiungete ch'egli aveva le mani imbrattate di sangue, come ce lo ha affermato la maniglia insudiciata del coupé, e troverete che il buio è più fitto di prima. Di certo c'è questo: che l'autopsia ha stabilito che l'assassino o gli assassini hanno dovuto lottare assai più di quello che lasciavano supporre le cinque coltellate. Il corpo del povero Schotsman portava i segni di diciassette colpi, vibrati con una lama acuminata larga due centimetri. L'ultimo gli ha passato il cuore da una parte all'altra.
La vedova ha domandato il permesso, e le è stato concesso, di mettere sul petto del marito la di lei fotografia e il di lei anello di sposa. Questi simboli dell'affezione coniugale mi suggeriscono due idee. Ha ella voluto con essi seppellire idealmente sé stessa, o ha ella voluto semplicemente dire che lo Schotsman cessava di essere Schotsman? La prima, sarebbe della sentimentalità indiana. In India la vedova, anche se avesse diciassette anni, non è più maritabile. Ella deve piangere per tutto il resto dei suoi giorni il consorte. La seconda entrerebbe nel cenacolo delle idee moderne: chi muore giace e chi vive si dà pace.
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