I falsi magistrati indossavano lo stifelius, avevano la barba delle persone rispettabili, e sapevano darsi l'aria di personaggi gravi che meditano ogni parola che pronunziano.
Alle cinque pomeridiane quattro signori in tuba suonarono al grandioso palazzo del marchese di Panisse-Passis, nell'avenue Marceau. I signori ladri sapevano che il marchese e la marchesa se la godevano a Nizza.
Il capo di questi malfattori era un uomo alto, con una barba grigia, colla rosetta della Légion d'honneur all'occhiello.
Io sono
, diss'egli alla portinaia, "il signor Clement, commissario alle delegazioni giudiziarie. Poi, voltosi ad uno dei tre birbanti, disse: "Il signore è il prefetto di polizia".
La povera portinaia divenne bianca come un panno lavato. "La polizia?"
I falsi rappresentati la legge si lamentarono del buio.
È molto scuro, e noi abbiamo bisogno di vederci
.
La portinaia accese il gasse.
Il falso magistrato estrasse dallo stifelius una carta che lesse alla portinaia.
In nome della legge ecc., ordino al signor Clement, commissario alle delegazioni giudiziarie, di arrestare il marchese di Panisse-Passis, accusato di avere ricevuto un chèque di 200,000 franchi, intestato al suo portinaio
.
Presto, fateci lume che vogliamo fare una perquisizione.
È mostruoso, signor Clement quello che dite, io non ho mai preso un centesimo.
Lo confessiate o non, c'importa poco. Noi abbiamo la vostra ricevuta e sappiamo che il danaro è passato per le vostre mani. Vi dirò di più: che il marchese vi ha dato per questo servigio trenta mila franchi.
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