Alle sei e mezzo i delegati Puleo e Zanotti diedero un'ultima occhiata se tutte le vie alla fuga erano custodite, e subito dopo si misero loro due alla entrata del palazzo. Un'ora più tardi giunsero in carrozza il cav Stroili, ispettore di P. S. del Molo Orientale, e il delegato cav. Ronga. In un attimo salirono la gradinata seguiti da un nugolo di questurini e l'ispettore premette il bottone esterno.
Che cosa desiderano?
Abbiamo bisogno di parlare con l'onorevole Palizzolo
.
Chi sono?
Siamo funzionari di Pubblica Sicurezza
.
Il servo non se lo fece dire due volte. Spalancò la porta, li ammise con una curva di rispetto ai rappresentanti della legge, e andò ad annunciarli. Il deputato del primo collegio doveva essere sotto l'incubo dell'arresto, perché il servitore lo trovò sdraiato sul letto come dissanguato. Egli si sentiva disfatto dai clamori di tutto un popolo che lo chiamava ad alta voce: assassino! assassino!
Che cosa vuoi?
gli domandò con una voce quasi inaudibile.
Signor padrone, ci sono due funzionarii di Pubblica Sicurezza che desiderano parlarle
.
Non poteva essere una sorpresa. Ma l'annuncio gli fece mancare il fiato. Livido come un cadavere rimase lì un attimo come un insensato, cogli occhi che non vedevano più nulla.
Hai detto?
Che ci sono due funzionarii di Pubblica Sicurezza, signor padrone
.
Falli passare
.
Non entrò che il delegato Ronga.
Onorevole, sono incaricato...
L'ispettore Stroili non lo lasciò finire.
Onorevole Palizzolo, sono incaricato di dirle che il commendatore Sangiorgi desidera di parlarle
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