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Non a casa sua!
S'intende, e ha ascoltato la sua innocenza, come il questore
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Non poteva fare diversamente
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Come potrebbe dire il questore. Il Fontana ha fatto al procuratore generale una dichiarazione che mi sembra di qualche importanza, se si pensa a quella fatta al Sangiorgi, dal Palizzolo
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Mi costituisco
, disse, "perché sono innocente: spero che questa volta la luce sarà fatta, prima perché non voglio ritornare un'altra volta in carcere per questo brutto affare, e poi perché confido nella giustizia di vostra eccellenza, che ebbe a constatare la mia innocenza in questo fatto".
Non rispondetemi; so il posto che occupate e non desidero giustificazioni. Tutte le autorità in Sicilia hanno qualche cosa da farsi perdonare, almeno secondo il nostro concetto continentale. Capirete che, dove ci può essere un principe Mirto che ricorda Don Rodrigo coi suoi bravi, non si può esigere la correttezza assoluta della burocrazia. Ma quello che mi preoccupa assai più di ogni altra cosa, quello che mi lascia sospeso su di un abisso col mio romanzo verista, sono le dichiarazioni di Raffaele Palizzolo e di Giuseppe Fontana. Il governo si è servito, all'ultimo momento, di tutte le precauzioni. Ma capirete che avrebbero potuto fuggire non una ma cento volte se lo avessero voluto. Invece l'uno si è lasciato arrestare a domicilio come l'agnello del sacrificio, e l'altro si è consegnato spontaneamente. Venendo a Palermo in un tiro a due, avvolto in un grande mantello, con in capo un berretto di panno come quelli dei trafficanti della campagna siciliana, con un sigaro in bocca come una persona che ha il pensiero e la coscienza tranquilla.
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