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      Il Fontana ha proprio esercitato il commercio agrumario?
      Mai. Egli ha sempre fatto il guardiano. I proprietari siciliani affidano questo servizio alle figure più losche della mafia. Il Fontana si è dedicato agli agrumi un po' prima del delitto. Dopo l'assassinio si mise di nuovo a fare il guardiano
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      Sa se il Palazzolo andasse a Villabate?
      Lo si può dire il direttore di Villabate. È il suo centro d'azione. Ha parecchie possessioni da quelle parti
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      Del Carollo sa nulla?
      È della famiglia dei pregiudicati. Nel 1875 dirigevo il servizio di Pubblica Sicurezza contro il brigantaggio. Dopo l'uccisione del brigante Leone tutti gli altri suoi compagni scomparvero come per incanto. Sapevo che un cugino dell'accusato doveva avere relazione con loro. Andai nella vallata con quindici guardie a cavallo e me lo feci tradurre dinanzi. Misi sul tavolo due mila lire in tanti biglietti da cento e gli dissi: Io sono certo che tu sai dove i briganti si sono rifugiati; se ce li fai prendere il denaro è tuo. Il Carollo non ne volle sapere. Egli non sapeva nulla, non li conosceva, non li aveva mai visti. Gli feci capire che c'erano delle ragioni persuasive e allora mi narrò il nascondiglio dei picciotti
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      Ci impadronimmo di quindici briganti
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      Ritorniamo al Bartolani
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      Le ha pure comunicato le armi con cui si sono serviti gli assassini di Notarbartolo?
      Sissignore. Il Fontana era armato del trinciante e il Carollo del pugnale. Il Garufi doveva fare la guardia di fuori
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      Le somme promesse al Bartolani ascendevano?
      A quarantamila lire circa


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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