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      La promessa è stata fatta in iscritto?
      Sissignore. La dichiarazione è stata lasciata nelle mani del Bartolani
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      Ella è ancora in servizio?
      Nossignore. Sono a riposo da un anno. Ero prefetto di Girgenti, ma l'aria mi faceva male e ho dovuto andarmene
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      Adesso spieghi come il Salvatore Diletti, capo stazione, ha conosciuto il Ferdinando Fontana
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      Il procuratore generale Cosenza teneva dietro al processo. Un giorno venne il commissario civile a dirmi che il Fontana era stato arrestato e che bisognava farlo vedere al capo stazione Diletti. Era necessario sapere se lo riconosceva per l'individuo del quale aveva dato i connotati. Lo feci venire; andando alle carceri di Palermo gli dissi:
      Noi abbiamo arrestato un individuo: guardi bene se è quello ch'ella ha veduto nello scompartimento con Notarbartolo." Non mancai di avvertirlo che si trattava di mandare un uomo in galera. Una volta che fummo nel raggio, il signor Diletti venne pregato di guardare attraverso le spie delle celle e di dirmi se c'era quello che si cercava. Guardò di qua e di là dicendo sempre di no. Arrivato alla cella del Fontana vi si fermò più a lungo e disse, come sorpreso: "Iddi è - è lui. Egli è precisamente l'individuo che vidi nello scompartimento col Notarbartolo." Ma poi, come pentito, aggiunse: "Voi mi farete ammazzare e io sarò indubbiamente assassinato." Lo condussi, colla stessa carrozza dal procuratore generale! E là il Diletti ebbe la gentilezza di ripetere parola per parola, quello che pochi minuti aveva detto a me.


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L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia
di Paolo Valera
pagine 313

   





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