Non serberemo il posto un minuto di più se i rappresentanti del popolo non ci eleggeranno. E i ministri chi saranno? Non ho segreti. Alla testa del nuovo Governo collocheremo un uomo che fu spietatamente perseguitato dai despoti passati: il principe G. L. Lyov, presidente degli Zemstvo.
- Censuario!
- Censuari!
- Censuari! -rispondeva il professore. - Ma è la sola organizzazione che darà modo agli altri strati sociali di organizzarsi. Io sono pure felice di annunciarvi che abbiamo con noi un deputato che non è un censuario: Kerenski. Egli sarà il nostro ministro di Giustizia. I tristi eroi dell'antica tirannide saranno nelle sue mani. A me, Miliukof, sarà affidato il portafoglio degli esteri. - Gutckov, uomo di tradizione nera, è stato fischiato. Il vecchio professore dopo avere fatto passare il ministro della Guerra, della Marina, della Agricoltura, ecc., venne a parlare della dinastia. "La mia risposta non piacerà a tutti. L'antico despota che ha condotto la Russia sull'orlo dell'abisso rinuncerà benevolmente al trono, oppure sarà rovesciato. Il potere passerà al reggente Michele Alessandrovic (rumori furiosi), Alessio sarà erede.... (grida più violente),
- Voi ci conservate la vecchia dinastia!
- Sarà una monarchia costituzionale parlamentare.
La seduta fu sciolta fra il malcontento generale. Non valeva la pena di sbattere giù un tiranno per mettere al suo posto uno che forse potrà essere peggiore. La monarchia non era più voluta da nessuno. Intanto che si issavano le bandiere rosse sulle alture del Palazzo d'inverno, sulla sede del Soviet e sulla Duma, Nicola II riceveva al quartiere generale la notizia della rivoluzione.
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