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      Vi sono forse in tutta la Russia tre centri ammutinati. Basta distruggerli perchè rinasca subito la quiete.
      Nicola si sentiva ringagliardire.
      - Io vi prometto il ritorno alla tranquillità pubblica solo se metterete a mia disposizione quattrocento o cinquecentomila rubli per la compera delle mitragliatrici allo "scopo di schiacciare la rivoluzione nell'uovo".
      Questa somma, diceva dopo una pausa, è indispensabile all'acquisto delle mitragliatrici e all'insegnamento di usarle agli agenti di polizia della capitale. Così provvisti di materiale di combattimento, il Governo la farà facilmente finita con le sommosse, con le processioni, con gli scioperi, con i comizi segreti e pubblici. Le persone che desiderano la rivoluzione verranno mietute come campi di fieno. Con le mitragliatrici ogni pericolo sarà evitato.
      Lo Czar rimase alcuni secondi perplesso. Poi come se avesse ricevuto l'ispirazione del defunto Rasputin si volse al terribile Ministro:
      - Poichè voi siete persuaso della riuscita, eseguite il vostro programma. Io confido in voi.
      Il Consiglio concedette 350.000 rubli con lo scopo preciso di "schiacciare la rivoluzione nell'uovo".
      Il resto è noto. Le mitragliatrici fecero meraviglie. Rovesciarono al suolo centinaia e centinaia di uomini assembrati. I maneggiatori di mitragliatrici non se la cavarono come aveva predetto Protopopof. Centinaia e centinaia di loro vennero massacrati a colpi di fucile dai rivoluzionarii.
      La rivoluzione si è incendiata. Quindici giorni dopo la testa di Protopopof e la testa dell'ultimo Romanov dovevano essere in processione sui pali come quelle degli aristocratici della grande rivoluzione francese.


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La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





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