Era in lui il seme del giustiziere della borghesia. Fu il suo incubo. Leggeva molto. Non appena a Pietroburgo si buttò a capofitto nei movimenti operai. Con la foga della convinzione riuscì a costituire una federazione per l'emancipazione dei lavoratori. Come tutti gli agitatori dei tempi di Nicola, fu mandato in catena a scontare cinque anni di Siberia. Scontata la pena corse a Londra ove, in mezzo a un Congresso di russi democratici, composto di mensceviki (minoritari) e di bolscevichi (maggioritari), ottenne la maggioranza, e ne divenne il capo. Aveva allora 33 anni. L'aiuto di Trotski data da quel giorno. Dal 1905 vediamo l'uno e l'altro sempre assieme. A Mosca, la capitale moscovita, costituirono il primo Soviet.
In Russia, ai tempi dello Czar, non si poteva essere che talpe o eroi. Il suo fratello Alessandro è stato appeso l'otto maggio del 1887 per l'attentato contro Alessandro III, nella fortezza di Schlusselburg - la più terribile delle bastiglie russe.
I maldicenti, compreso Boutzef, vorrebbero mettere Lenine a contatto con la polizia politica chiamata Okhrana, una organizzazione poliziesca terribile. Essa sola è stata una perturbazione sociale. C'è una nota di Lenine che dice: "Non è l'Okrana che si è servita di noi. Al contrario. Siamo noi che ci siamo serviti di lei". Si sa che in Russia, ai tempi degli ultimi czars, la polizia costava allo Stato ingenti somme di sola corruzione. Si può dire che non c'era quartiere senza spie. Ne nascevano decine tutti i giorni. Diciamo male.
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