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      Ma l'ex Czar non doveva dolersene, lui, che non ha mai avuto pensieri per le figlie cadute nelle mani dei suoi sgherri! Egli le ha fatte crepare negli orrori a migliaia. Ne cito solo qualcuna. Galla Benedictova, fucilata per la sommossa di Kronstadt nel 1906. Nastia Mamaeva, fucilata allo stesso modo per la stessa insurrezione. Maria Spiridonova è ancora viva. È stata liberata dalla rivoluzione. Come la nonna della rivoluzione è stata liberata dalla Siberia decrepita e disfatta. Sono i néi delle colpe di Nicola. Per pacificare la nostra anima corriamo alle stragi in massa, ai progroms, e poi giustifichiamo le inezie del governo bolscevico. Ricordiamoci solo degli orrori cosacchi per i processionisti che andavano al Palazzo d'Inverno con le icone delle loro maestà! A migliaia sono stati baionettati e fucilati dal furore militare!
      Tutto il suo regno, dal nord al sud, dall'est all'ovest è pieno di montagne di cadaveri. Egli fu un mostro.
      Con lo Czar coloro che si radunavano o credevano di avere qualche diritto venivano considerati delinquenti e caricati dalla cavalleria spietata!
      È un grande favore - diceva il massimo prigioniero, in S. Pietro e Paolo, dei Romanov - quello di lasciarmi nel mezzo dei miei cari. Io ho tanto voglia di vivere della vita pacifica di un borghese inoffensivo
      ! Quanti avevano la stessa voglia in Siberia e nelle fortezze czariste, dove imperavano il randello, la tortura e il digiuno!
      Chi abbia assistito alla fine della famiglia imperiale non è ancora saputo.


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La catastrofe degli czars
di Paolo Valera
Libreria Editrice Avanti Milano
1919 pagine 125

   





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