La Santità Vostra non vorrà vedere in questo provvedimento un atto ostile. Il mio governo e le mie forze si restringeranno ad un'azione conservatrice e a tutelare i diritti, facilmente conciliabili, delle popolazioni romane colla inviolabilità del Sommo Pontefice, e la sua spirituale autorità coll'indipendenza della Santa Sede.
Se Vostra Santità, come non ne dubito, come il sacro carattere e la benignità dell'animo mi danno il diritto a sperare, ispirasi a un desiderio eguale al mio di evitare un conflitto, e sfuggire al pericolo della violenza, potrà prendere col conte di San Martino, latore di questo monito, gli opportuni concerti col mio governo, concernenti l'intento desiderato. Mi permetta la Santità Vostra di sperare ancora che il momento attuale sia solenne per l'Italia e per la Chiesa.
Il papato aggiunga l'efficacia allo spirito di benevolenza inestinguibile dell'animo vostro, verso questa terra che è pure vostra patria; e ai sentimenti di conciliazione che mi studiai sempre con incrollabile perseveranza di tradurre in atto, perchè soddisfacendo alle aspirazioni nazionali, il Capo della cattolicità, circondato dalla devozione delle popolazioni italiane, conservasse, sulle sponde del Tevere, una sede gloriosa ed indipendente da ogni umana sovranità.
La Santità Vostra, liberando Roma dalle truppe straniere, togliendola al pericolo continuo di essere il campo di battaglia dei partiti sovversivi, avrà dato compimento ad un'opera meravigliosa, restituita la pace alla Chiesa, mostrato all'Europa, spaventata dagli orrori della guerra, come si possono vincere grandi battaglie ed ottenere vittorie immortali con un atto di giustizia, con una sola parola di affetto.
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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano 1945
pagine 97 |
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