Ai morti fango sulla loro tomba. Ai vivi palta in faccia.
Essi sono stati i più grandi vigliacchi di quei giorni.
Il Lanza, un asino che scriveva Italia col g, fucilatore di popoli, cacone in battaglia; il Venosta ex mazziniano, ex cospiratore, ex fuggiasco di Varese, reazionario, capace di tutte le cattive azioni; il Correnti falso democratico, venduto alla greppia, custode delle decorazioni monarchiche, cortigiano di tutti i sopraggiunti re.
La loro mentalità era identica a quella del Borsani, l'avvocato generale militare che li aveva consigliati a resistere alla volontà del paese e a finirla coi moti, fracassando la testa di un giovanetto.
Felice Cavallotti per il delitto del fac-simile è stato agguantato in galleria e messo sotto chiave.
Apologisti dell'Italia una, raccogliete anche questa pagina per il vostro cinquantenario.
Io me ne servo per inquadrarlo nei colori del tempo.
Il fac-simile della medaglia commemorativa della barbara esecuzione era questo:
PIETRO BARSANTI.
NELLA PATRIA DI BECCARIAMINISTRI I MILANESI
CORRENTI VISCONTI VENOSTAGADDA
REIETTE LE ISTANZE DI 4000 CITTADINI FU GIUSTIZIATOIL 27 AGOSTO 1870
A PIETRO BARSANTIMARTIRE DELLA FEDE
REPUBBLICANAMILANO 19 MARZO
1871
Eccomi alla fine. La tragedia è compiuta, Pietro Barsanti è stato sepolto nel cimitero del Gentilino, fuori di porta Vittoria, col cippo numero 19.
Devo però ricordare Enrico Bignami, direttore della Plebe. I socialisti stati alla direzione del partito non si sono mai ricordati che di se stessi. Le masse socialiste si sono lasciate rimorchiare come gregge, ma se c'è uomo che abbia meritato un posto eminente nella vita pubblica sarebbe proprio lui.
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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano 1945
pagine 97 |
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