I fuggiaschi furono inseguiti e percossi a colpi di daga, e perseguitati fin oltre la via S. Teresa e nella Galleria Natta. Nel cieco impeto furono aggrediti, percossi, insultati curiosi e passeggeri, uomini e donne. Nessuno fu risparmiato. Gli episodi crudeli sono infiniti. Non ho spazio per loro. Nella sola galleria si fecero tra i superstiti del massacro ventinove arresti. La repressione fu violenta. Coloro che si distinsero sono stati gli allievi carabinieri. Sono stati loro che hanno fatto una scarica, micidiale sull'attonita popolazione. La folla (udite! udite!) dapprima sostava sorpresa, supponeva che si tirassero colpi a polvere per spaventare i pių insolenti: ma il fischiare delle palle la avvertiva ben presto del funesto inganno. Allora fuggiva precipitosa ed atterrita, e la piazza sgombrata in pochi istanti, presentava un lugubre panorama: cinquantasette cittadini erano prostrati al suolo cadaveri o giacenti nel sangue".
Tacete, non ho finito. Il trasporto della capitale a Firenze con la rinuncia a Roma costa dell'altro sangue. C'č un'altra giornata vittoriosa per i giovani carabinieri e lugubre per il popolo.
Pių gravi sciagure nella giornata del 22. Piazza S. Carlo era gremita di truppe schierate in battaglioni sotto i portici, a riposo, dinanzi ai fasci dei fucili. Dirimpetto alla questura le guardie ed allievi carabinieri; in mezzo alla piazza, popolo schiamazzante. Un ispettore di pubblica sicurezza, scortato da un battaglione del 17°, dopo avere perlustrato Doragrossa e S. Teresa ed essere stato apostrofato con male parole rientrava in questura.
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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano 1945
pagine 97 |
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