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      Era avvilito. Solennizzare la scarcerazione di un amnistiato? Piangete. Clemenza! Clemenza di chi e per chi?
      Mazzini è rimasto il nemico acerrimo dell'Italia ufficiale. Essa era in Roma. Ma a lui, attraversandola, gli è parso di passare attraverso due cadaveri, quello del papato e quello della monarchia.
      Se si vuole un epitaffio per la tomba di Mazzini, eccolo:
     
      Qui giace il disfacitore dell'Italia monarchica.
      Amilcare Cipriani che mi corregge.
     
      Amilcare Cipriani è un capolavoro vivo. Non c'è che lui. Davanti a lui tutti gli altri diventano nanerottoli. Egli è stato, egli ha vissuto, egli ha fatto. Lotte, cospirazioni, barricate, strazi, prigione, deportazioni, condanne a morte. Ecco il sommario della sua esistenza. Dieci anni di Caledonia, otto anni di Portolongone, capo di spedizioni, leader di rivoluzioni. Bilingue, trilingue, quadrilingue. Sempre sommo, sempre grande, sempre indifferente alla propria persona. Nessuno ha sofferto come il nostro comunardo.
      Nella stiva, in viaggio per la Caledonia, con una ferita d'arma dal fuoco che gli divorava la carne della gamba, egli ha subito tutta la sete dell'inferno. Ha patito l'arsura per pulirsi la ferita e salvarsi dalla cancrena. È stato otto anni in cella per non essere obbligato a togliersi il berretto del galeotto davanti al guardiano della galera. È stato eletto deputato una volta, due volte, tre volte, mentre era al bagno penale. Se ne è andato all'estero invece di andare alla Camera. Nei momenti della sua gloriosa vecchiaia, dopo aver trovato sua figlia, ha ereditato ventimila lire.


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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano
1945 pagine 97

   





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