Attraversai la Svizzera tedesca e presto fui a Lugano, colla certezza d'essere stato tradito dal Wolff.
Appena giunto, mi recai alla Villa Nathan sul lago, ove sapevo che vi si rifugiava Mazzini.
Fui ricevuto da Maurizio Quadrio, al quale narrai la mia piccola odissea ed i dubbi contro il Wolff.
- Aspetta, mi disse, tutta questa losca storia, urge che Mazzini la conosca.
Nel frattempo entrò la Sarina Nathan, che avevo conosciuto e fotografato a Londra. Appena mi scorse mi tese la mano:
- Lei da questa parte?
- Si, rispose Quadrio, urge che Pippo lo veda.
Appena entrato, il Quadrio gli disse:
- Ascolta il nostro Cipriani, ha gravi cose da dirti.
Dopo che gli ebbi minutamente espresso tutto, Mazzini che era seduto, generalmente calmo, scattò come una molla:
- Ma io, caro Cipriani, non ho chiesto la vostra fotografia, nè la vostra venuta a Lugano...
E rimase pensoso come persona che attenda una risposta. Gli risposi:
- Maestro, la vostra risposta non mi stupisce. Se sono venuto è giustamente per chiarire certi sospetti e farveli toccare colla mano.
- Che! esclamò, Wolff spia?
- Io non so, nè dico questo. Credo soltanto che qualcuno ha voluto togliervi dal fianco un uomo d'azione, un amico fidato.
Quadrio, rannuvolato ed annuente col capo alle mie parole, esclamò:
- Io, e tu lo sai Pippo, questo Old Bear non mi assicura affatto.
- Allora? esclamò con amarezza il grande cospiratore.
- Allora, replicò il Quadrio, io condivido i sospetti del Cipriani. Non è di noi soli che si tratta, ma del nostro partito e dell'avvenire d'Italia.
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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano 1945
pagine 97 |
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