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      Fra i marescialli dei carabinieri, registro il Centanni. È stato decorato con l'elogio parlamentare di Giolitti. Se salite trovate il Pallavicino, il De Villata - due Fra Diavoli che indossavano la montura dell'ufficiale italiano.
      Nella colonia Eritrea i tradimenti dei grandi ufficiali, le vendette dei bassi ufficiali, le carneficine compiute sugli indigeni, sono infinite. Nei primi cinque anni di occupazione si sono compiuti dei macelli. Io mi ricordo in questo momento dei 18 "ribelli" fatti fucilare lì per lì, sulla spianata di Asmara, nel settembre del 1891. Mi ricordo dell'assassinio di Batho Agos, capo dell'Ocalè-Cusai - l'indigeno più rispettato dell'Eritrea, come scriveva Ferdinando Martini, colui che sopra tutti aveva dato una grande prova di fedeltà all'Italia. E perchè lo si è fatto assassinare? Perchè i nostri politici sono doppi, perchè tutto ciò che esce da loro è doppiezza. Batho Agos, uomo schietto, è divenuto nemico del nostro esercito quando ha saputo che il Baratieri aspettava il "momento risolutivo" per mandarlo all'altro mondo. Non c'è lealtà nè fra i funzionari nè fra i militari. Sono ancora nelle nostre orecchie i tormenti e le stragi inflitte agli indigeni nelle carceri del Benadir.
      Gli ufficiali colpevoli sono stati assolti, come è stato assolto, con la fuga, il Livraghi. Non lo si è fatto estradare dalla Svizzera. Lo si è lasciato in pace. Gli si è permesso di farsi un'altra posizione come un qualunque galantuomo. Adesso è divenuto così sfacciato da tentare la propria riabilitazione con un processo di diffamazione.


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Il cinquantenario
Note per la ricostruzione della vita pubblica italiana
di Paolo Valera
Casa Editrice Sociale Milano
1945 pagine 97

   





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