Pagina (18/316)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Pazienza! pazienza! pazienza! Sì, pazienza se si avesse avuto il buon senso di mettere alla porta un cristiano che non strapazzasse tutti come tanti servitori! Ma no! Ci avevano lasciato quell'anticristo di vecchio sciancato che aveva l'anima nera con le povere donne.
      Tutte le volte che si doveva passare sotto un volpone di quella fatta ingrossava il cuore davvero. Era un secondino ripugnante, col collo che si gonfiava come quello del serpente quando va in collera, con la faccia ridotta a una grossa cipolla ammaccata. Bastava spremerla per vederla colare di marcia. Dio non poteva dare del bene a questi mostri verdi come la bile. Respingeva la gente dilatando la gola e dicendo parole che facevano andare il sangue in acqua. Pazienza. Si era nelle sue mani e non c'era che dire.
      Anche quegli altri del soccorso erano buone lane. Non sapevano dove stava di casa la buona maniera. Bastava non aprir bene il canestro o avere dimenticato di fare la lista come volevano loro per vederli dar fuori come vipere.
      - L'ultima volta m'hanno mandata a casa la figlia tutta piangente. Era uscita dalla coda per isbaglio. Si sa, una povera tosa non può sapere i regolamenti. L'hanno mandata in fila con un codazzo di rimproveri come se fosse stata la loro figliuola! Porconi! Non hanno creanza, non hanno. Ci vorrebbe.... Lo so ben io cosa ci vorrebbe. Acqua in bocca, che i tempi sono tristi.
      - A me mi è toccato di peggio. Mi hanno lasciato il mio Alberto per ultimo perchè non aveva la lista scritta. Noi, povera gente, non si ha tempo di scrivere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dal Cellulare al Finalborgo
di Paolo Valera
Tipografia degli Operai Milano
1899 pagine 316

   





Alberto