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      All'uscio di ciascuno dei ventiquattro, era una sentinella. Al minimo rumore che la seccava, metteva la bocca al buco e diceva:
      - Eh, fate silenzio o vi mando dentro una pallottola!
      Più di uno degli arrestati, per proteggersi dalla "pallottola", è stato obbligato a far chiamare il capoposto. Don Davide, che non ha mai avuto paura di farla a pugni con coloro che lo hanno insultato e come uomo e come prete, nella sua stanza si sentiva a disagio. Temeva sempre che un Misdea qualunque o una sentinella che esagerasse nella consegna lo allungasse cadavere. Una sera, mentre passeggiava fumando un virginia, una sentinella, che doveva essere anticlericale, continuava a perseguitarlo dalla spia dicendogli di non fare fracasso, di buttare via il sigaro che era proibito fumare e di andare a letto se non voleva che ve lo mandasse lui.
      Il sacerdote, che non aveva angolo che non fosse visibile alla bocca di fuoco, venne preso da una specie di panico che lo obbligò a chiamare ad alta voce il capoposto, il quale, per fortuna, era un chierico.
      I ventiquattro, dopo dieci ore di processo, ritornavano in camera sfiniti o stracchi morti, mangiavano un boccone e si buttavano sul pagliericcio con la speranza d'addormentarsi subito e dimenticare ciò che avevano sentito nella giornata. Le venti o le trenta sentinelle, alla distanza di pochi passi l'una dall'altra, alle otto precise incominciavano a gridare con delle voci sgangherate: Sentinella all'ertaaa! - All'erta stooo! Sentinella all'ertaaa! - All'erta stooo!


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Dal Cellulare al Finalborgo
di Paolo Valera
Tipografia degli Operai Milano
1899 pagine 316

   





Davide Misdea Sentinella