Viva l'Italia!
Ai reclusi venne fatto lo stesso discorso e anche nelle loro camerate risonarono i battimani e il: Viva l'Italia!
I soldati rimasero nel reclusorio tre giorni e i caporioni passarono sotto consiglio e andarono ai banchi di rigore per qualche mese. Dopo vennero quasi tutti traslocati in case di pena, ove la reclusione si svolge in tutto il rigore.
Il risultato è chiaro: il fuori! fuori! fa delle vittime e lascia gli altri in una condizione peggiore di prima.
In galera non si protesta: si muore.
L'influenza dei sanguinarii.
Il Frezza e i "mozzi" nostri amici.
In galera, anche se siete superbiosi o illustri, diventate così piccini che, in meno di due mesi, non ricordate più se eravate qualcuno. L'ambiente e i compagni vi sfasciano e vi disperdono il passato e vi mettono sur una base d'eguaglianza sulla quale i livellatori del tempo cromwelliano non troverebbero da ridire.
Tra voi e gli assassini della Carcano di via Torino non può essere che questa differenza: che se non siete sanguinarii come lo Zanzottera e il Coturno, non dominate la camerata e non suscitate l'ammirazione dei vostri colleghi di catena che idolatrano il coraggio infuturato nelle pagine dei delitti celebri.
I sanguinarii, raccontando i romanzi della loro vita, crescono di fama ogni giorno, diventano temuti e assumono, sovente, il posto di "capo di società" - il posto più eminente al quale possa aspirare chi indossa la casacca del forzato. Perchè il "capo di società" è l'arbitro o il despota dei "paesani" o dei "patriotti".
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