Valera ricordava che anche i deputati irlandesi, ai tempi delle ultime leggi eccezionali, erano divisi su questa questione. Il pių accanito fu O'Brien - l'ex direttore dell'United Ireland, Egli la considerava una grande battaglia politica e la sostenne non lasciandosi svestire che dopo lotte disperate tra lui e gli aguzzini di Kilmainham - prigione di Dublino. Ci vollero otto carcerieri a strappargli la giacca ed il panciotto. E i calzoni, otto giorni. Egli stette otto giorni in cella, in camicia, senza coperta e senza pagliericcio d'inverno, a costo di crepare di freddo e di starnuti.
Ma poi ha dovuto finire per lasciarsi vestire come gli altri. Mandeville, il quale ha voluto imitarlo, č uscito sconquassato dai pugni ed č morto. E gli altri deputati - Hooper, Sheehy e Carew - che non hanno resistito come O'Brien, dopo il pugilato in carcere, non sono stati pių loro. Anche al Parlamento non si son fatti pių sentire che come votanti. L'amico Michele Davitt, che č ora alla Camera dei Comuni ed č stato alla servitų penale, come feniano, per sette anni, non dava alcuna importanza agli sforzi di O'Brien. Mi raccontava che era del tempo sciupato. L'Irlanda aveva altro da fare che occuparsi dei calzoni di O'Brien!
A mano a mano che si avvicinavano alla decisione della Cassazione, i colloqui si succedevano ai colloqui in un modo straordinario. Erano parenti, amici, compagni di lavoro che andavano al Cellulare come in processione. Pei condannati, era uno strazio. Passavano da un abbraccio all'altro commossi della commozione altrui.
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