Mi sono spiegato?
Di sera, verso l'ora della campana, le muraglie delle celle diventano i nostri pianoforti. I nostri pugni sprigionano fughe commosse, preludii che vanno nel sangue come tessuti di tenerezza, arie, duetti, finali che si diffondono nella grandiositą dell'ombra, come una fusione di poesia e di musica.
Note autobiografiche del deputato Luigi De Andreis(6).
Sono nato il 29 dicembre 1857.
Mancato presto il padre, Giuseppe, rimase la sola madre, Gadda Teodolinda, senza alcun mezzo, con sette figli, di cui il maggiore aveva poco pił di 14 anni. Anche i pił grandicelli non avevano nessun mestiere; perchč poco prima della mia nascita, la mia famiglia era venuta a Milano da Solbiate Olona, dove mio padre era agente di campagna.
Non so come non siamo morti tutti di fame! Tutti i miei fratelli buoni a qualche cosa furono messi a lavoro, senza scuola od altro insegnamento.
Io e mio fratello Benedetto, nato nel 1855, eravamo troppo piccoli per poter essere messi a bottega.
Appena in etą (credo a quattro o cinque anni) fui accettato all'Asilo Infantile posto sul corso Garibaldi (ora Laura Mantegazza, dal nome della fondatrice, madre del senatore Paolo Mantegazza); avevo almeno la minestra a mezzogiorno, e una vesticciuola; alle scarpe spesso dovevano pensare i benefattori straordinari; molte volte, dopo la minestra del mezzogiorno, non c'era pił nulla fino al mezzogiorno dell'indomani, tranne qualche pezzo di pagnotta che mi veniva dato dai vicini, un po' meno poveri di noi.
Finiti gli anni dell'Asilo infantile, fui ammesso al Conservatorio della Puerizia, dove pure avevo la minestra e la blouse.
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