O non c'è posto, o non c'è lavoro, o non si sono ancora studiati i nostri caratteri. In un modo o nell'altro si rimane neghittosi.
Il passeggio avveniva sull'alto della terrazza con muraglie così alte che ci lasciavano come in fondo a una tomba scoperchiata. Non vedevamo che il cielo sopra le nostre teste.
C'era anche Cipriani, quello che era stato eletto deputato parecchie volte. Lo tenevano completamente isolato da noi. Occupava una stanza da solo, andava all'aria da solo e gli portava la minestra un sottocapo in una scodella di latta. La sua spesa quotidiana era un quarto di vino. A Portolongone si beveva il vino dell'isola d'Elba. Era migliore di quello degli altri bagni. Il Cipriani era mite e buono. Ma si diceva che era di un carattere fiero, altezzoso e anche borioso. Voleva quello che voleva e non accettava nulla.
Signore, abbiate pietà di me! Dopo una lunga malattia che mi lasciò sperare la fine delle mie tribolazioni, mi incatenarono di nuovo con una catena di duecento galeotti e ci stivarono in un bastimento per Finalmarina.
Non vi dico altro perchè dovrei ripetervi lo strazio e le torture delle altre volte. Oh, come si soffre, Dio mio, nelle stive dei bastimenti carichi di galeotti! Vi basti sapere che sulle spiagge mi pareva o ci pareva di essere usciti da un'orgia di oppio. Eravamo istupiditi dalla notte spaventevole e ci pareva di non avere più sangue nelle gambe.
Voi ve n'andrete presto. Ricordatevi del 3414. Pensate qualche volta a questo povero diavolo che subisce l'ira della legge da ventotto anni per avere fatto scomparire dal mondo una donna infedele, una donna che tradiva il marito, un'adultera.
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