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      - È giusto paragonare il compagno Lazzari ad un agente di polizia?
      Cavallotti non volle mai smentire l'accusa e non volle mai dire pubblicamente su quale documento era basata. Ma tutti gli amici dell'autore di Anticaglie sapevano e sanno che l'accusa era basata su una ricevuta di cinquecento lire, firmata da Costantino Lazzari, nelle mani di Nicotera, ministro dell'interno. Chiunque di noi l'avesse veduta senza cercare altro, non avrebbe potuto venire ad altra conclusione. Cioè che Costantino Lazzari non aveva schifo dei fondi segreti. Ma la cosa non è così. E ne parlo appunto per distruggere una calunnia che perseguita Lazzari da parecchi anni. Non lo si può dire prudente, questo no. Prendere del danaro per un partito senza domandare da che parte venga, con la scusa che il denaro non ha "odore", è un po' arrischiato. Ma in verità Costantino Lazzari entrò come un sorcio nella trappola. Non sapeva del tranello. Gli si esibirono cinquecento lire per il partito in un momento elettorale, le prese, e le consegnò intatte al partito senza curarsi d'altro. Un fatto consimile è avvenuto tra i socialisti di Londra. I tories diedero parecchie centinaia di sterline a un leader socialista per moltiplicare le candidature socialiste tra il candidato tory e il candidato liberale. Il giuoco era che col terzo candidato i liberali avrebbero perduto i voti che venivano dati ai socialisti e quindi qua e là dei collegi. Si gridò al tory money, come qui si gridò alla spia. Ma il leader inglese e il leader italiano poterono salvarsi mostrando, come Walpole, le mani pulite.


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Dal Cellulare al Finalborgo
di Paolo Valera
Tipografia degli Operai Milano
1899 pagine 316

   





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