È di assistere con delle sottoscrizioni i figliuoli derelitti dei condannati. Una cosa la quale vi suggerisce che la società punisce più i figli che i genitori. Perchè mette sotto chiave i secondi e lascia sulla strada i primi.
Le ultime pagine sono occupate dal movimento dei liberati dagli stabilimenti penali durante il mese. In agosto hanno lasciato uscire 54 uomini e 6 donne per grazia sovrana, 299 uomini e 12 donne per indulto e 31 maschi e 2 femmine condizionalmente.
La tabella dei liberati condizionalmente prova che l'Italia è più crudele d'ogni altra nazione. L'Inghilterra, punto tenera pei suoi delinquenti, dà loro modo, colla buona condotta e col lavoro persistente, di guadagnarsi tre mesi su ogni anno. Conquistandosi il numero fisso di marchette, il condannato, poniamo, a sei anni, è sicuro di non rimanere in carcere che quattro anni e mezzo. Il nostro sistema non assicura nulla al condannato e premia la condotta incensurata con una lesineria che fa piangere. Deduce, su per giù, da un anno a un anno e mezzo per ogni dieci anni di galera!
Ne scelgo uno. N. A., di Napoli, contadino, condannato a dodici anni, è uscito a 37 anni, dopo avere scontato una pena di undici anni ed un mese!
Nella stessa tabella si nota che la donna subisce gli stessi rigori. A. L., di Palermo, entrata nella casa di pena a 38 anni, con una condanna di vent'anni per omicidio, è uscita dopo una pena di diciotto di lavori forzati. Che tigri!
Aggiungo che la liberazione dei condannati non dovrebbe mai essere lasciata all'arbitrio del direttore - il quale è, novantanove volte su cento, parziale e crudele.
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