Don Davide: Piacerebbe anche a me, adesso, una tazza di caffè caldo con uno spruzzo di grappa di quella che ho a casa mia, a Filighera!
Riprendevano il lavoro e poi ricominciavano il dialogo.
Don Davide: Che opinione hai tu questa mattina sull'amnistia?
Chiesi: Conosco Pelloux. È un soldato, ma un soldato che ha sempre fatto parte della sinistra. È impossibile ch'egli si mangi il passato in un boccone. Lascerà passare la tempesta per contentare un po' i fanatici e poi, alla prima occasione, metterà nel discorso reale, per guadagnare della popolarità al re, l'amnistia.
Interveniva qualcuno di noi a dire che un soldato non poteva dar torto ai soldati. - L'amnistia che cosa vorrebbe dire? Che le sentenze militari sono state ingiuste. E questo un generale non lo può dire.
Chiesi: Tu non conosci Pelloux. Nella sua vita parlamentare ha dimostrato più di una volta di non essere quello che gli inglesi chiamano un martinet della caserma. L'esercito non può fargli dimenticare che c'è della gente che soffre ingiustamente.
Don Davide: Vedremo.
Chiesi: Non sì tratta di voi, don Davide. Voi siete qui per "fini speciali".
Don Davide intingeva la penna con un risolino, la piegava dolcemente sul pezzetto di carta che si teneva a destra, e si rimetteva a scrivere. Nessuno ha mai potuto leggere una riga dei suoi manoscritti. Ma dai discorsi si sapeva ch'egli riempiva le pagine di impressioni, di reminiscenze, di note autobiografiche, di vita giornalistica, di articoli di polemica e di sfoghi poetici.
La sua calligrafia non fa mettere gli occhiali.
| |
Davide Piacerebbe Filighera Davide Conosco Pelloux Pelloux Davide Vedremo Davide Davide
|