Chiesi si contentò di dire che avrebbe pagato il conto.
Un po' più tardi Seneci ci faceva sapere che non aveva mai dormito così bene.
- Vi raccomando di ravvolgervi la testa nel fazzoletto, se non volete che certe bestioline vi vadano nelle orecchie.
Cermenati si allungò sul tavolato con una frase tragica:
- Così giovane e già tanto galeotto!
Qualche minuto dopo, ricordandosi d'essere stato dilettante drammatico, si drizzò in piedi e si mise a declamare un po' d'Amleto:
Potesse, oh! questa troppo salda carneChe mi veste, scomporsi, andar diffusa,
Sfarsi come rugiada!
Il carceriere, lungo il corridoio, ci impose il silenzio.
- Signori, faccian silenzio!
Ci addormentammo.
Tra le dodici e mezzo e la una venimmo svegliati dal fracasso che si fece a schiudere l'uscio. Entrarono, tra la sorpresa generale, l'avvocato Carlo Romussi e il professore Emilio Girardi, accompagnati dalla guardia carceraria che portava la lanterna fumosa.
Romussi: Ho ottenuto il permesso di venirvi a trovare coll'amico Girardi. E giacchè ci siamo, vogliamo tenervi compagnia fino a domattina.
Girardi andò sul tavolato con un: dio cane!
Seneci fece loro la raccomandazione del fazzoletto. Romussi ci raccontò che gli agenti erano andati al Secolo a perquisire la redazione, a far scomporre il giornale e ad arrestare tutti i redattori che vi si trovavano. Non vi hanno trovato che il direttore ed un redattore. Negli uffici vi erano parecchie persone, come l'Antongini e il Missori. Ma nessuno di loro venne arrestato. L'episodio storico dell'arresto del direttore del Secolo fu quello della sedia.
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