Nel corrente anno ebbe l'Albertario più occasioni per accentuare l'azione del suo giornale contro le istituzioni, nel marzo la commemorazione del cinquantenario dello Statuto e quella delle Cinque Giornate, poi i moti che scoppiarono in diverse località per il rincaro del pane. Questi moti furono nell'Osservatore Cattolico malignamente narrati, esagerati, commentati; ed a qualche altro giornale che rivelava questa condotta intesa a creare imbarazzi alle istituzioni, rispondeva nel numero dal 6 al 7 maggio: "Ah canaglie, voi date piombo ai miseri che avete affamati, e poi vi lanciate contro i clericali." Questo fu l'ultimo numero, perchè lo stesso giorno scoppiò la rivolta ed il giornale sospese le sue pubblicazioni. In tal modo è manifesto che l'Albertario divide cogli altri imputati la responsabilità della sommossa.
L'ingegnere Giuseppe De Franceschi fu arrestato e denunciato perchè militò nel campo socialista; vi ebbe per l'addietro una parte attiva; e più specialmente perchè si ritenne che avesse dato ricetto a rivoltosi che tirarono sulla truppa a Porte Monforte nel 9 maggio. Ma dalle assunte verifiche risulta che il De Franceschi dopo il 1894, da che è proprietario dello stabilimento industriale all'Acquabella, si è ritirato dal partito socialista e si è astenuto da ogni manifestazione e propaganda. È risultato altresì che soltanto per errore fu ritenuto che avesse dato ricovero a rivoltosi nel suo stabilimento, giacchè è accertato che costoro si erano invece posti in salvo da una piccola via, che rasentando il fabbricato porta ai campi, e che sul momento non era stata osservata.
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