E dello stesso reato deve rispondere anche il prof. Lallici pel fatto della costituzione del Circolo Adriatico Orientale d'indole prettamente repubblicana e per discorsi in pubbliche riunioni.
Non regge l'eccezione pregiudiziale da lui sollevata d'essere egli pei fatti stessi colpito da un Decreto di sfratto, poichè un provvedimento di P. S. non può avere effetto di escludere la competenza del Tribunale a conoscere dei fatti stessi.
Ritenuto, per quanto riguarda l'Oppizio, che egli, designato quale pericoloso socialista, fu arrestato in mezzo ai tumulti e scrisse nella sera del 6 il suo testamento dal quale risulta che scendeva in piazza, e devesi quindi ritenere che abbia preso parte ai disordini di P. Venezia e d'altre località, cade quindi sotto le sanzioni degli art. 196, 247 Cod. penale.
Ritenuto in ordine a Lazzari, Gatti, Ghiglione, Valera, Valsecchi e signora Kuliscioff che tutti appartengono alla parte militante più attiva del socialismo, che tutti sono propagandisti e da molto tempo non hanno trascurato occasione di riunioni e conferenze per eccitare gli operai e, per parte della signora Kuliscioff, le operaie a premunirsi contro i loro padroni, eccitando l'odio di classe, preparando il terreno alla rivolta, continuando nell'opera loro fino a che la rivolta scoppiò e della quale devono quindi ritenersi in varia misura istigatori.
Quanto al Del Vecchio nessuna prova è sorta a suo carico e deve essere assolto.
Osservato per ultimo a riguardo di don Albertario che gli articoli del giornale da lui diretto gareggiavano cogli altri di violenza così da attaccare con sottile ironia la Monarchia e le istituzioni, seminando l'odio di classe fra contadini e padroni e fra le altre classi sociali e distogliendo buona parte del clero da quell'opera di pacificazione che per la sua missione sarebbe destinato a compiere, costituendo in tal modo un fomite alla rivolta anche con articoli violenti, quando questa era già scoppiata.
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