Pagina (10/125)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Qualche volta riusciva a tirare innanzi per delle settimane. Ma la "battaglia" tra "i tiranni di Somerset House" (gli uffici londinesi del fisco, ecc.) e coloro che anelavano al giornale libero dai ceppi fiscali, accumulava dell'altro combustibile nel cervello dei riformatori. Dal bill della riforma, alla riduzione del bollo sul giornale a un penny, nel 1836, più di 500 tra riformatori e chartisti incipienti subirono la gattabuia per la pubblicazione dei periodici "illegali". Per le "classi inferiori" - come si chiamavano allora persino dagli oratori radicali -non trovate che valga la pena di essere ricordato che la Voce del popolo del 1831, la quale, malgrado costasse 7 pence col bollo, aveva una tiratura di 30.000 copie. Lo scopo della Voice of the People era di "unire le classi produttrici" in ciò che adesso si chiama una amalgation (trades union o federazione di mestieri). La prima "rivolta legale" contro il bollo sul giornale, fu il verdetto del 1836 in favore del Poor man's guardian (Il guardiano del povero). I giurati, pur essendo senza bollo, la dichiararono "una pubblicazione perfettamente legale".
      Le invenzioni degli Hargreave, degli Arkwright, dei Crampton, dei Cartwright, dei Watt e dei Davy, per la popolazione che si buscava la vita lavorando, erano dei cicloni. Il grido contro la macchina era in tutti i centri manifatturieri come durante l'insurrezione dei luddites. Nei filatoi del Lancashire imperversava. Il vapore era la maledizione di chi si guadagnava il pane col sudore della fronte.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





Somerset House Voce Voice People Poor Hargreave Arkwright Crampton Cartwright Watt Davy Lancashire