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      La discussione e l'approvazione della Charta ebbero luogo al meeting del 25 febbraio 1837 alla Taverna della Corona e dell'Ancora nello Strand (Londra). I sei "punti" sono: suffragio per gli adulti maschi, parlamenti annuali, voto segreto, abolizione della qualifica di un'entrata di 300 sterline all'anno pel deputato, indennità ai membri della Camera dei Comuni, e distretti elettorali equipollenti.
      In testa agli otto deputati e ai sei operai che la firmarono, è O' Connell, il quale restituendola al segretario della "Associazione degli operai" disse: "Ecco, Lovett, la vostra Charta. Agitate e non cessate l'agitazione che quando l'avrete ottenuta tutta intera". Tuttavia il "Liberatore" che io classificherei tra i whigs, e che metterei tra i patrioti che fanno pagare, ai concittadini, salata la loro eloquenza, poco dopo voleva che si sostituisse il Parlamento triennale all'annuale e che si cancellasse il salario nazionale ai deputati!
      Prima che le moltitudini venissero alla frase "o coi mezzi pacifici o colla forza", la propaganda chartista si diffuse in tutta la Grande Bretagna. Gli oratori spiegavano alle turbe che nessuno doveva pagare tasse senz'essere rappresentato, che ogni cittadino aveva diritto al voto, che l'elettore doveva essere protetto dalla intimidazione e dalla corruzione, che gli abitanti del collegio dovevano essere liberi di scegliersi qualunque rappresentante dei loro interessi senza l'ostacolo della rendita annuale, e che la pluralità del voto nell'individuo ricco doveva essere recisa dalla costituzione come una vergogna nazionale.


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L'insurrezione chartista in Inghilterra
di Paolo Valera
Uffici della Critica Sociale Milano
1895 pagine 125

   





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