Taluni dei più noti della piattaforma chartista bollavano i ministri con dei sostantivi ingiuriosi e roventi.
Alla dimostrazione del settembre 1838, in favore della Riforma parlamentare condensata nella Charta del Popolo, il tribuno Vincent chiamò i componenti il ministero Melbourne e gli ex ministri un mucchio di knaves (furfanti). "Lord John Russell, disse, è un furfante, Brougham è un furfante, Peel è un furfante, Wellington è un furfante." Il colonnello sir W. Napier, presente al meeting, non seppe trangugiare l'insulto contro il "più grande generale dell'epoca moderna!"
Voi mentite! Il duca di Wellington non è un furfante. Egli combattè pel proprio paese nobilmente, eroicamente!
Vincent: "Ripeto che chiunque, sia egli un Wellington, un Russell o un Napier, mi nega il voto, è un knave. La rappresentanza come è oggi è una cospirazione contro il popolo. E io invito il popolo a rivoltarsi contro questa ingiustizia."
Napier: "Le ingiurie non giovano ad alcuna causa. Un uomo, anche onestissimo, in politica può prendere delle cantonate. Io credo che questo sia il caso di Wellington. Chiamando il più grande soldato d'Europa un briccone, vi degradate!"
Il reverendo Stephens, al comizio di 250.000 chartisti radunati in Kensal Moore, vicino a Manchester, disse che il "principio" della Charta del popolo si riassumeva nel diritto che ogni individuo ha di avere una casa e un focolare. "La Charta è il diritto di ogni uomo libero che respiri l'aria di Dio o che calpesti la terra di Dio. Il suffragio universale è una quistione di coltello e forchetta.
| |
Riforma Charta Popolo Vincent Melbourne John Russell Brougham Peel Wellington Napier Wellington Wellington Russell Napier Wellington Europa Stephens Kensal Moore Manchester Charta Charta Dio Dio
|