Qua e là, sulle cantonate del regno, si legge un manifesto: "Ai miei cari amici!" "È tempo di provare che siete uomini! Sono pronte le vostre armi? Avete della polvere e del piombo? Volete essere schiavi o liberi? Fino a quando permetterete che le vostre madri, le vostre donne, i vostri fanciulli lavorino pel bene degli altri? Non vi sono che il piombo e l'acciaio che convincano i tiranni delle loro follie. Nessuno sa quello che avverrà domani. Siate dunque pronti a nutrire l'albero della libertà col sangue dei tiranni."
La chiave di quest'odio collettivo, che si sfoga con un proclama rigurgitante dei fuochi artificiali del 1848, è nelle parole di Giacomo Williams - un leader - e di Molesworth, il ministro della Chiesa stabilita che ne scrisse la storia. "Sei o sette anni fa - disse il primo - eravamo qui, sullo stesso terreno di Sunderland, ad agitarci per ciò che credevamo la libertà politica della borghesia. Ci unimmo al partito in lotta pei suoi diritti, convinti che la sua gratitudine ci avrebbe assistiti nella conquista dei diritti politici delle masse. Siamo stati traditi! vigliaccamente traditi! Onta eterna a voi, che avete abbandonata la causa della giustizia e della umanità!". Il secondo, nella storia della Riforma del 1832, scrisse: "Può parere strano che un cambiamento, che ora tutti ammettono una necessità del tempo, sia stato così accanitamente combattuto dai pochi ricchi e dotti, e difeso e sostenuto con tanto trasporto dai molti poveri e ignoranti. Ma in tutto questo non c'è nulla di straordinario.
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