E Frost? Può darsi che sia rimasto imperturbabile fino alla prima scarica. Ma dopo è certo che non fu più visibile. Fu visto attraversare il parco e non venne trovato che alla sera, dal cancelliere dei magistrati che aveva in tasca parecchi mandati d'arresto, in casa di Giovanni Partridge - a un quarto di miglia dal luogo del massacro.
Ecco come venne arrestato.
Il cancelliere Tommaso Phillips andò a casa di Partridge per arrestarlo e fare una perquisizione domiciliare. "Vi bussai tra le sette e le otto. Nessuno rispose. Partridge! chiamai. Rispose che stava per andare in letto. - Aprite!
Per entrare dovemmo buttar giù l'uscio. Mi trovai immediatamente nella stanza ove erano Giovanni Frost, Giovanni Partridge e Carlo Walters.
Io e Rogers - il mio assistente - ci avvicinammo a Frost, gli mettemmo la mano sulle spalle e lo dichiarai in arresto.
- Va bene, disse Frost. Son pronto. - Nelle tasche gli trovai tre pistole cariche, una fiaschetta di polvere e delle palle.
O dunque non le aveva neppure scaricate?
Prima di gettargli in faccia la parola che fa arrossire, ricordiamoci che era un insorto d'occasione o stato costretto a divenirlo dalla violenza incostituzionale del governo, che aveva moglie, cinque figlie e due figli, uno dei quali, quindicenne, aveva preso parte al combattimento di Westgate. Il Gammage scrisse che il Frost amava sinceramente il popolo e il popolo lui.
E la colonna Jones? Giunta a pochi minuti dalla piazza del macello, il Jones, saputo da un fuggiasco che vi erano più di undici morti e di cinquanta feriti, invece di correre sul luogo al trotto, si contentò di dire: "Accidenti! siamo fritti!
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