E dopo, il P. M. fece di tutto per legare al "delitto" del placard Feargus O' Connor, il quale lo pubblicò nel suo quotidiano londinese, l'Evening Star o la Stella della Sera. "Vi alita, scrisse O' Connor, uno spirito degno delle leggi antiche e delle antiche libertà inglesi. Questo, fratelli, è tempo di essere coraggiosi, accorti, vigili e risoluti. Vi consigliamo sopra ogni cosa a rispettare la vita e la proprietà. Rimanete saldi ai principî che sono nel documento intitolato la Charta del popolo." Sir Frederick Pollock illustrò il terrore coll'aneddoto d'un sarto. Un cliente di questi perdette uno della famiglia. Andò a ordinargli, in fretta e in furia, l'abito che piange i morti. Ma il sarto, prima di accettarne l'ordinazione, ne domandò il permesso al Comitato dello sciopero generale! Tuttavia sir Frederick non mancò di fare giustizia, dicendo che anche la più audace provocazione della legge era accompagnata dal rispetto alla vita e alla proprietà! "Sono lieto, disse, di vivere in un paese come il nostro, ove, se anche avvengono eccessi come questi, sono temperati dalla tolleranza e dalla moderazione, due cose che signoreggiano luminosamente nel mezzo della violazione della legge che ho descritto. Per ora ho finito.
Mi sono astenuto da qualsiasi espressione che potesse essere severa. Volli rimanere impersonale. I miei concetti erano i concetti della legge.
Signori giurati! Assistete l'amministrazione della legge fermanente, ma spassionatamente. Con queste osservazioni ho evitato ogni soggetto che potesse turbare la calma del vostro giudizio.
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