All'alba di mercoledì, 17 novembre, i giornali ne annunciavano un esercito di 100,000. E a otto giorni di distanza - dalla domenica dei flagelli - la capitale dell'impero poteva - volendo - scaraventarne sui miscreants (miserabili) almeno mezzo milione!
Così è: le classi sono assai più organizzate che non le unioni dei mestieri e i nazionalisti irlandesi. Le masse mettono in pericolo il loro benessere? Ed eccoli in piedi, in un giorno, come un esercito, col conciapopoli (il randello) in mano, pronti a precipitarsi sui perturbatori della loro digestione.
Invece noi pitocchi! Le rivoluzioni sono passate attraverso le generazioni che si accumulano in noi e il nostro sangue non si increspa e il nostro pensiero non insorge!
Ah! quando cesseremo di essere vigliacchi?
Del resto, diciamolo, fu un lusso sprecato l'eroismo dei volontari. O che forse gli "insorti" di domenica avevano mostrata della resistenza? La verità per tutti: no, e poi no. Se hanno dato prova di qualche coraggio fu nel voltar strada alla prima minaccia. Il bastone di un policeman bastava a farne scappare un piazzale. È del resto la storia di tutte le dimostrazioni.
S'intende che faccio di tutto un blocco senza mai negare l'audacia o la ribellione personale. Non ho forse veduto un giovane menare una buona legnata alla nuca di un poliziotto? Non ho forse veduto una donna, una madre, col bimbo in braccio, tendere il pugno minaccioso ai birri a cavallo, gridando: assassini! assassini! Non ho veduto un vecchio piangere e strapparsi l'ultimo ciuffetto grigio perché non aveva un revolver da scaricare sui banditi in montura?
| |
|