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      Il cavallo bianco del capitano delle Guardie della Vita mena la coda furiosamente e caracolla come un animale educato a schiacciare i piedi e a rompere le gambe della folla.
      La moltitudine si ravvede - brava! - o piuttosto si pente - bravissima! - di aver dato il benvenuto ai soldati divenuti birri e scatena su loro un uragano di fischi.
      Ore 5. - Le cariche più assassine sono fatte sul marciapiede, a sinistra, di Northumberland avenue.
      Il viale di mezzo è percorso, al trotto, dai picchetti di polizia a piedi, i quali flagellano di bastone chiunque capiti loro sottomano.
      Ore 5.15. - Un altro nugolo di difensori della legge e dell'ordine!
      Le squadre che si sono sfogate sui cittadini pacifici e inermi vanno a Scotland-yard a dissetarsi.
      Carlo Warren - il questore - ha messo a loro disposizione otto botti immense di stout e di bitter.
      La piazza è percorsa da 4500 policemen.
      Quelli a cavallo, sul marciapiede del sud, addossano il pubblico alla muraglia, spronano a briglia sciolta i quadrupedi ubriachi di vittoria, e dentro, curvati sull'arcione, a sorprendere le teste che si credono al sicuro.
      - Buuuuuu! Buuuuuuu!
      L'impeto ha gettato della folla nell'ampio cristallo di una vetrina di apparecchi elettrici e la caduta echeggia come un'allegria tra le voci strazianti delle vittime.
      Una vecchia, boccheggiante di sangue, colle mani congiunte, riesce appena a drizzarsi sui fianchi. - Oh dio! aiuto! Mi assassinano!
      I cavalli le passano sopra.
      Vedo la tuba di Andrieux, l'ex prefetto di polizia di Parigi, che tombola dai gradini del Grand Hotel.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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