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      Non mi sarebbe dispiaciuto che ne fosse tombolata la testa. Canaglia!
      Non è più possibile seguire le cariche a cavallo o le aggressioni a piedi.
      I dintorni dello square sono come tumultuanti da frotte di malandrini che inveiscono coi pugni e coi piedi sulla gente che svaligiano.
      - Pass along... Pass along... - Avanti! Andate via! - è un imperativo accompagnato da una salva di cazzotti e di bastonate.
      Le Guardie della Vita continuano il loro giro di rotazione colle speronate che fanno lavorare i cavalli di traverso.
      Ore 5.45. - La nebbia discende rapida.
      Si accendono i lampioni. Sembrano incendi conglomerati.
      A quaranta passi di distanza non si distinguono più né assaliti, né assalitori.
      Si vedono dei conflitti. Delle masse confuse che si azzuffano.
      L'energia dell'urlo cavernoso è sparita. Non c'è più che della raucedine.
      Dal pavimento sale l'afa dei piedi infuriati che non ritornano.
      I policemen possono sgolare l'hurraaaaa!
      Sono padroni del campo.
      Ho dimenticato gli arresti.
      Alla Sezione di polizia di Bow street - la principale del West-End - ve ne sono oltre 100. Settanta o ottanta sono stati cacciati a pedate a quella di Great Scotland-yard.
      L'entrata dell'ospedale di Charing Cross è cosparsa di macchie di sangue.
      È in King William street, nello Strand. Ed è stato fondato nel 1831.
      I medici ne hanno fino alla gola.
      Non si è dato loro un minuto di sosta.
      Hanno mandata a casa tutta una crociera di bendati.
      I casi gravi sono trattenuti nell'ospedale.
      Molti escono cicatrizzati di cerotti.
      Ripasso la piazza della sommossa.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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