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      La piazza č commossa. Agli angoli si calca. Dalla massa compatta esce un ruggito sordo che ingrossa, rotolando per l'aria, terribile come il whoop di cento mila Pelli Rosse.
      Largo! Largo! Fate largo alla montagna. La folla, risospinta, piega, poi risale, poi si rovescia di nuovo, la testa sulla testa, come un'immensa increspatura umana.
      Il fiotto dei socialisti si č confuso col mare agitato. Non vedo pių che il cencio rosso che ondeggia ballonzolato dalle onde. Il colonnello Henderson, appoggiato a Papier, si accarezza le faldelle e sorride al suo stipendio che č di 52.500 lire l'anno.
      I membri della Federazione Democratica sociale salgono sul margine del basamento della colonna Nelson, salutati da un tale entusiasmo che rincora il pensiero. La mob (il popolaccio) si risveglia. Essa, probabilmente, non capisce le sottigliezze che fanno di un principio tante scuole, ma essa sente che č una potenza fisica immensa. Che cosa dice Burns...? Denuncia Peters e Kelly - siccome tre strumenti prezzolati dalla borghesia. I policemen, spazzano la colonna. Burns, Hyndman, Champėon, Williams e Sparling, passano sulla balaustrata che guarda la piazza di fronte alla Galleria Nazionale.
      Il meeting č promosso da un comitato di operai. Un comitato nemico de' suoi fratelli.
      Kelly - a sua volta - incanaglisce e denuncia i socialisti nella prosaccia che quarantotteggia anche a Londra. - Abbasso i traditori!
      Un irlandese si fa largo per gettarlo nella fontana. Ma non vi riesce.
      Burns - dice che se il governo farā nulla - il popolo darā il sacco alle botteghe dei fornai dell'ovest di Londra.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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